Ansia

L’ansia è una risorsa del nostro organismo che ci aiuta in molti momenti della vita, efficace per proteggerci da rischi, mantenere lo stato di allerta e migliorare le nostre prestazioni. Si tratta di una reazione fisiologica e funzionale che sopraggiunge quando ci troviamo di fronte ad una situazione avvertita come pericolosa. Immagina di trovarti di fronte ad un leone: l’ansia è lo stimolo che ti fa scappare per salvaguardare il tuo benessere! Oppure è quella spinta evolutiva che ti fa studiare in maniera efficiente per preparare un esame.
Può succedere che in situazioni stressanti, sia emotivamente che fisicamente, l’ansia possa aumentare e diventare eccessiva, ingiustificata o sproporzionata. Può diventare faticosa da gestire, invadendo la nostra quotidianità, complicandoci la vita anche in situazioni comuni. In questi casi può caratterizzarsi come sensazioni di tensione, minaccia, preoccupazione e modificazioni fisiche, quali aumento del battito cardiaco, della pressione sanguigna e respiro affannato (ad es. respiro accelerato o sensazione di soffocamento).

Le persone ansiose possono sentirsi frequentemente agitate o preoccupate (pensieri ricorrenti) e ritrovarsi ad evitare alcune situazioni come tentativo di gestire (o non affrontare) situazioni che avvertono come pericolose (ad es. guidare, affrontare luoghi affollati o troppo piccoli, come gli ascensori, parlare in pubblico, ecc.). I sintomi fisici dell’ansia più comuni sono sudorazione, tremolio, tachicardia e vertigini/capogiri, fino ad un profondo senso di angoscia.
La parola ansia, dal latino angere ossia “stringere”, comunica molto bene la sensazione di disagio vissuta da chi soffre di questo tipo di disturbo: l’idea e la sensazione di costrizione, di imbarazzo e di incertezza sul futuro. L’ansia, infatti, è uno stato caratterizzato da sentimenti di paura e di preoccupazione non connessi, almeno apparentemente, ad alcuno stimolo specifico, diversamente dalla paura che presuppone un reale pericolo.
L’American Psichiatric Association (1994), la descrive come:
“L’anticipazione apprensiva di un pericolo o di un evento negativo futuro, accompagnata da sentimenti di disforia o da sintomi fisici di tensione. Gli elementi esposti al rischio possono appartenere sia al mondo interno che a quello esterno” (APA, 1994; cit. in: Franceschina et al., 2004, p. 213).